Campionato Italiano Traina Altura 2005

(Recupero Taranto)

 

E finalmente arrivò il giorno del recupero del Campionato Italiano di Traina d' Altura 2005. Siamo a Taranto, nel 2006, a "recuperare" una competizione che appartiene all' anno scorso.

Un fatto episodico e fuori dal normale in quanto le carte federali prevedono che una gara non disputata non può essere "recuperata". Ma il Presidente del Settore Mare della FIPSAS, Marco Pisacane, di concerto con la Commissione Federale,  per accontentare tutti gli equipaggi invitati a quella gara, hanno deciso di ripetere la sfida.

Gli equipaggi ricorderanno bene, comunque, che tutti erano consapevoli delle difficoltà nel disputare quella gara, per la seconda volta a Taranto.

Non vi nascondo che per diversi giorni ho riflettuto su come e cosa scrivere. E ancora oggi non è facile.

Vediamo di sbrogliare il bandolo della matassa.

Innanzitutto onore ai vincitori, l' equipaggio della Lega Navale di Otranto, Capitanato da Antonio Quarta e con Walter Morano, Raffaele Gaetano e Antonio Ciriolo. I magnifici quattro hanno vinto sicuramente con merito se non altro per aver catturato nel primo giorno di gara tre tonni rossi del ragguardevole peso di 18,6 Kg, di 13,5 e di 10,5 Kg che sulla 12 libre non sono male.

I vincitori sul "pomposo" podio

Si parte comunque con il sorteggio degli ispettori di bordo e delle imbarcazioni. L' organizzazione, sicuramente molto migliorata dallo scorso Ottobre, però, pur avendo contattato almeno 80 proprietari di imbarcazioni, si è trovata alla fine a dover assegnare su 18 barche 2 di circa 6,50 mt, che per l' altura sono piccoline.

Il Rio 6,50 con a bordo 6 persone assegnato al Team di Roma

Partenza alle ore 11,00 circa (non è un errore di battuta), quando il pesce comunque, si sa, mangia poco.

In prima mattina l' equipaggio di Latina 2 con Riccardo Fanelli capitano, fa sentire la sua voce al VHF: Doppietta violenta.

Riccardo fanelli

Tutti tremano, il buon Riccardone fa pesare la sua presenza. Ma dopo sei ore di gara (sul regolamento si parlava di sette ore poi stranamente ridotte a sei) gli equipaggi che catturano sono solo 5 per un totale di 10 pesci ed un peso totale di Kg. 103,5.

Gli amati pinnuti "se la sono date a gambe" forse sapendo della gara.

Basti pensare che due giorni prima l' equipaggio di  Roma di Francesco Coppari in poche ore ne aveva catturati 12 di tonni. Senza menzionare Pasquale Serio (Chiodo Fisso) che aveva effettuato numerose catture.

Si conclude quindi con: 1° Otranto (LE), 2° Napoli, 3° Latina 2 (Club Pontino), 4° Torino, 5° Bari. Ma la prima prova l' ha persa Napoli, con diverse allamate (una diecina) e numerosi pesci persi. Probabilmente Giacomo Bott dovrà fare un mea culpa per quello che è successo a bordo (proprio per quello che succederà nella seconda giornata, cioè pochi pesci!).

I secondi - il team di Napoli

All' indomani tutti in mare di prima ora, si fa per dire (partenza alle 10,00).

Dopo poche ore di gara la situazione è tragica: i cinque equipaggi che hanno catturato il primo giorno fanno cappotto, sale alla ribalta Latina 1 e Roma che con un sola cattura concluderanno al 1° e 2° posto di giornata. ma ecco il colpo di scena.

Pesce al raffio per Coppari

A circa un' ora e mezza dal fine gara, proprio quando i pesci iniziavano a mangiare (diverse allamate, ma di pesci sotto misura), il Giudice di Gara, il Sig. Giuseppe De Florio, comunica l' immediata fine della gara per condizioni meteo avverse.

E' inutile dire che il mare ancora era accettabile e che comunque gli equipaggi con le barche più piccole erano proprio Napoli e Roma, che non lamentavano nulla.

A nulla sono valse le proteste degli sportivissimi equipaggi.

Ma non finisce qui. Mentre il Gdg fa l' appello delle imbarcazioni, l' equipaggio di Torino 2 (con una cattura al primo giorno) non risponde. Dopo circa 15 minuti dal fine gara, finalmente si ristabilisce fievolmente il contatto radio (forse un guasto al VHF) con quella barca il cui Ispettore di Bordo comunica che prima del fine gara il team di Torino ha allamato un tonno e si trova in combattimento.

Sale alta l' adrenalina e soprattutto Quarta, che si sentiva già cucito l' ennesimo Scudetto Tricolore, lo vede rapidamente scucirsi.

Se infatti il combattimento fosse andato a buon fine Torino 2 avrebbe vinto il titolo. Ma succede quello che fa parte del grande gioco: Il tonno, stimato intorno ai 15 Kg, proprio sotto la barca spezza riacquistando la sua libertà e ricucendo immediatamente lo scudetto tricolore sul petto dell' equipaggio di Otranto.

Per il resto che dire: Sono mancati i pesci, organizzazione mediocre, premiazione abbastanza modesta (ma il 70% delle iscrizioni non andrebbero devolute in premi?) e cenone finale che non c'è stato.

Dal punto di vista tecnico grande assente il fortissimo Chiodo Fisso di Pasquale Serio che ha totalizzato due cappotti, lo stesso dicasi per il Team di Catanzaro, per quello di Sanbenedetto, Pesaro idem, doppio cappotto anche per Giovanni Grimaldi (Siracusa) e per Torino 1 nonchè per l' altro equipaggio di Taranto 2.

Come dire sono mancati proprio i Grandi del Big Game.

Il team di Catanzaro

Una domanda ci ha assalito per tre giorni: ma tutti quegli ospiti a bordo, non dei relativi team, chi li ha invitati?

Ora che i riflettori si sono spenti non ci resta che riflettere su quanto è successo e su quanto dovrà farsi in futuro per mantenere alto l' interesse e soprattutto per salvaguardare la sportività delle competizioni.

Ha vinto probabilmente il migliore, ma non aveva assolutamente bisogno di ricevere nessun aiuto, da nessuno!.

Arnaldo Russo

Catanzaro, 5 maggio 2006
 

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