Palamito al pesce spada: la tecnica

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Il palamito al pesce spada è sicuramente la tecnica che più affascina i pescatori sportivi che sporadicamente praticano questa pesca. 

Il periodo migliore è rappresentato dal mese di Luglio, o meglio dalla prima Luna a ponente tra la fine di luglio ed i primi giorni di agosto. A seconda delle zona di pesca, inoltre, c'è parecchia differenza sui materiali usati e su come viene armato. 

Ma il pesce che si intende insidiare che caratteristiche ha? Innanzitutto bisogna dire che non è un pesce gregario e quindi, generalmente, nuota sempre in solitario. Poi nei nostri mari è presente in buona quantità soprattutto nelle zone del sud, ove il mare è comunque più profondo. In Sicilia, infatti, sono presenti i maggiori stock di pesce. Ottime catture anche in Calabria. Questo pesce ama nuotare in superficie, e soprattutto all'imbrunire ed all'alba le ore migliori per la caccia. Raramente capita di catturare un pesce a mezz'acqua o a fondo.

Spada.jpg (3870 byte) un fantastico pesce spada

Come si prepara il palamito o "conzo" 

E' un palamito che per avere buoni risultati deve abbracciare molto mare e quindi il consiglio è quello di armarlo molto "chiaro" ovvero con i braccioli abbastanza distanti uno dall'altro. La distanza che consiglio sono 15 braccia, ovvero circa 27 metri tra un bracciolo ed un altro. Il nylon sarà del 140 o 160 ma rigorosamente nylon. Ho letto che taluni consigliano anche la trecciolina, ma vi assicuro che il potere catturante diminuisce almeno del 50%. I braccioli saranno composti da nylon del 100 di diametro e lunghi circa 5 braccia (9 metri). Per chi è neofita consiglio di non andare oltre le 3 braccia (5 metri circa). Il problema del bracciolo è che se per caso allama un pesce che supera i 30/40 chili o anche un tonno, il bracciolo lungo ci dà maggiori chances di non perdere il pesce.

Spada_Sub_W.jpg (14894 byte) uno spada in caccia

Una attenzione particolare al Filo. Esistono molte aziende che producono nylon per palamiti, ma consiglio di non badare al risparmio delle 2 o 3 mila lire a matassa a sfavore di un filo che magari ha molta memoria ed è rigido come "una molla". 

Altro fattore importante è l'amo. I siciliani usano ami ad anello del 7/0 o 8/0, che sono sicuramente molto più affidabili di quelli a paletta di pari numero. Qui naturalmente gioca il fattore economico. Un palamito con ami ad anello incide almeno il 40% in più di quelli a paletta.  

La cesta del palamito

Come si diceva prima il palamito ai pesce spada pesca quasi a galla, ovvero in fase di calata provvederemo a collegare al trave, ogni 7/9 ami, una sagola composta da 2 metri di cordino e 50 cm. di nylon. All'apice del cordino inseriremo un piccolo galleggiante, ad esempio una bottiglia. Questa servirà a mantenere il palamito a galla e a segnalarci anche la presenza del pesce. Quando, infatti, il palamito cattura un pesce, il segnale (in questo caso la bottiglia), tende a disporsi verso il basso con il pesce che vistosamente strattona verso il fondo. Il cordino andrà collegato con un nodo sicuro, ad esempio uno scorsoio, al collo della bottiglia.

la vasca, maggiormente usata dai "dilettanti"

Sul trave, invece, andrà fissato con un nodo semplice, del tipo a fiocchetto, in modo da poterlo facilmente sciogliere. Si usa il cordino in quanto la tenuta a questo nodo semplice è forte, al contrario del nylon che tenderebbe a sciogliersi.

Ogni 100 ami è consigliabile inserire un segnale non molto voluminoso ma con collegata una bandiera con una boetta luminosa intermittente. Questo accessorio ci faciliterà il compito di seguire nella notte il cammino dello "spataro". Questo palamito, infatti, pesca in deriva e si sposta quindi con la corrente. Naturalmente la maggiore visibilità del palamito sarà anche un fattore negativo in quanto metterà in condizione qualche ladruncolo di identificare un palamito e quindi di passarlo, togliendoci la soddisfazione di qualche bella cattura.

Tornando alla misura dei braccioli bisogna naturalmente valutare quali prede sono presenti nel tratto di mare che pratichiamo. Molto al largo dovremo variare la distanza tra i braccioli, anche a 25 passi (ovvero circa 40 metri) e quella dei braccioli (circa 6 braccia (ovvero circa 10 metri) mentre la misura del bracciolo arriverà anche al 120 o 140 a seconda se nella zona sono presenti Tonni giganti e pesci spada oltre i 70 chili. Per la pesca, invece, allo spadino, il bracciolo potrà essere anche dello 0,90 e di circa 3 metri. Naturalmente ricordiamo bene che la misura minima catturabile è di cm.140 ovvero circa 23/25 chilogrammi.

spada24_95.JPG (50648 byte) alcuni spada catturati dall'autore

Come dicevo prima il palamito dovrebbe pescare in deriva ma a volte pesca anche ancorato. Si sistemerà, infatti, solo da un lato del palamito una cima con un ancorotto e da lì si inizia a filare il palamito, calando al traverso della corrente. La corrente stessa provvederà a far ruotare il palamito facendogli percorrere un tratto di mare intorno alla bandiera.

Condizioni essenziali sono l'acqua limpida e pulita. In alcune occasioni, infatti, soprattutto in estate in presenza di acqua molto calda e con una forte presenza di meduse, le pescate sono state praticamente nulle. Il pesce spada odia le meduse e il bruciore che possono causare ai loro occhi. I momenti migliori sono quindi con la luna crescente (meglio se a ponente) o con la luna piena.

L'esca regina è lo sgombro, di misura contenuta, diciamo circa 15 cm. Anche l' alaccia è ottima, soprattutto se grande e fresca. La sardina di meno in quanto è oggetto di attenzione dalle mangianze. 

Beh, ora non ci resta che organizzare tutto il materiale ed iniziare a costruire il nostro primo palamito con la speranza che ci possa regalare qualche splendida cattura.

Massimo Rotondaro

Un cenno sul pesce spada: La sua Specie è GLAUDIUS, del Genere XIPHIAS, fa parte della Famiglia dei XIFIDI e dell'Ordine dei PERCIFORMI, la Classe è  TELEOSTEI e il Phylum quello dei CORDATI.

E' un pesce  lungo  fino a 5 mt con il corpo  privo di squame, ha pinne dorsali  e anali duplici  e il peduncolo  caudale  fortemente  carenato, muso slanciato, sottile, puntuto a forma di spada, ovvero il rostro. E' parente strettissimo del pesce vela e del Marlin. 

Durante la riproduzione  (Primavera-Estate) si avvicina alle coste. La carne è ottima; viene pescato di notte con reti  tese fino alla profondità  di 600 mt. e che stazionano a galla.

Soverato,  24 novembre 2001
 

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