SURFCASTING: Le tecniche ed i nodi (2)
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La treccina nel Surfcasting:
In condizioni di bassa turbolenza o con braccioli particolarmente sottili e lunghi risulta molto utile l'utilizzo di alcuni accorgimenti che serviranno a diminuire le possibilità di incontri ravvicinati trave-bracciolo. Il join è notevolmente efficace nell'eliminare le torsioni dei braccioli, tuttavia in molti casi bisogna ricorrere ad altri accorgimenti come la coda di topo e la treccina.

Come si vede nel  disegno,
la realizzazione della treccine serve a rinforzare la parte iniziale del bracciolo allo scopo di allontanarlo dal trave. La sua realizzazione richiede un po' di
pazienza , ma il risultato sarà senz'altro soddisfacente.

Il Join

Come visibile nel primo disegno, bisognerà prima realizzare sulla girella un "nodo di base". Infilato il filo nella girella , si farà fuoriuscire uno spezzone di circa 20 cm, successivamente, come  in figura, si ripiegherà il filo nel verso della girella e dopo aver realizzato un paio di spire si farà passare il filo rimasto nel foro dell'asola che si era formata e ,infine,si stringerà il nodo.
Realizzato questo nodo si dovranno  intrecciare i due fili cercando di realizzare un intreccio molto stretto. Si concluderà il lavoro con un altro nodo che si otterrà formando un'asola con i due fili, facendoli passare per due volte all'interno della stessa e infine, dopo aver opportunamente lubrificato con la saliva, stringendo il tutto. Per rendere il lavoro più semplice sarà conveniente bloccare la girella con un ago o un chiodo, affinché non ruoti mentre intrecciamo i due fili. La realizzazione della treccina senza girella si otterrà utilizzando come supporto un ago da vermi e eseguendo le stesse operazioni di prima. In conclusione , si tratta di un accessorio molto sofisticato e difficile da costruirsi, ma nel contempo estremamente utile.

La coda di topo
è una soluzione molto valida quando le condizioni del mare ci impediscono di pescare con dei braccioli particolarmente lunghi e sottili. La sua realizzazione è molto semplice.
Dovremo semplicemente unire fra loro più spezzoni di filo di differente sezione, con uno scarto di Ø 0,5  mediante un nodo blood-knot. Collegheremo infine il filo più sottile all'amo e il gioco sarà fatto. Il risultato sarà un bracciolo molto morbido che reagirà alla perfezione alla corrente, eviterà gran parte dei grovigli e, allo stesso tempo, sarà molto adescante.

Il Faster:

Questo terminale è particolarmente efficiente, trovando vasto utilizzo in tutte le situazioni. E' un calamento efficientissimo in condizioni di medio-alta turbolenza grazie alla sua naturale tendenza a disporsi in corrente, inoltre è molto apprezzato fra gli amanti del Pendulum(una tecnica di lancio). Il trave dovrà essere della stessa sezione dello shock-leader.
Il bracciolo dallo Ø 0,20 allo Ø 0,35 lungo al massimo un metro. Il collegamento trave/bracciolo sarà realizzato con il solito join. Le girelle in questo caso potranno essere un po' più grandi , se  ovviamente avremo intenzione di forzare il lancio. Si tratta certamente di un terminale con notevoli caratteristiche idrodinamiche e aerodinamiche che garantisce quindi delle gittate notevoli.

Il Join

Il join è praticamente uno snodo realizzato con vari accessori.
Il compito del join è fondamentalmente quello di evitare che il bracciolo entri in contatto col trave, sia in fase di lancio che di attesa, a causa della turbolenza.
In condizioni di medio/alta turbolenza il problema fondamentale è costituito dalle correnti, che inevitabilmente impediscono ai fili molto sottili di lavorare correttamente facendoli aggrovigliare con il trave.  Al contrario in condizioni di bassa turbolenza l'utilità del join sta nel permettere l'utilizzo di fili più sottili del necessario, eliminando tutte le torsioni in fase di lancio. L'utilizzo della treccina  associata al join costituisce, infine, la scelta più appropriata in quasi tutte le situazioni.  Per realizzare uno snodo tipo join è sufficiente procurarsi alcune perline forate di dimensione ridotte) e qualche girella. Una volta inserite perline e girella in serie (come si vede in figura in alto) basterà realizzare alle due estremità delle perline due nodi semplici fissandoli con della colla cianoacrilica e il gioco sarà fatto. L'unica attenzione da porre sarà di lasciare fra una perlina e l'altra tre, quattro millimetri per permettere alla girella di ruotare senza attriti.
In condizioni di medio/alta turbolenza ad un join di questo tipo sarà necessario associare una treccina, invece quando il mare sarà piuttosto calmo la soluzione migliore si otterrà sostituendo alla girella la treccina.
     
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