PESCA IN EGITTO: Nasser


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Testo e foto: di Roberto Ferrario

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Nasser, il lago dei sogni.

Sommarietto: Nell'incantevole scenario del lago Nasser, in Egitto, si può vivere una fantastica esperienza di pesca ai giganteschi persici del Nilo sia trainando che con la tecnica dello spinning.

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Molti di voi si chiederanno il perchè di un articolo di pesca in acqua dolce in un sito che parla di pesca in mare. Bene, pescare sul lago Nasser in Egitto è come pescare in un mare, tanto è vasto ed immenso; poi i persici del nilo raggiungono una taglia talmente elevata che bisogna insidiarli con attrezzature ed esche solitamente impiegate per il mare.

Nel 1971 ad Assuan, in Egitto, è stata terminata la costruzione di una delle dighe più imponenti al mondo; lunga 3600 metri, larga 40 e alta 111 ha sbarrato il corso del fiume Nilo formando il lago Nasser, secondo per grandezza fra i laghi artificiali del mondo. Il lago ha sommerso circa 494 chilometri di deserto ed attualmente ha una superficie di 6216 chilometri quadrati.

La popolazione ittica originaria del fiume Nilo si è ambientata immediatamente nel suo nuovo habitat tanto da incrementare di numero in modo vertiginoso, in particolare le varie specie di tilapia ed i loro predatori: persici del nilo e tigerfish. Il lago Nasser è un luogo piacevole da visitare, è una distesa d'acqua immensa circondata dal deserto, un paesaggio senza tempo nel quale si respira un’atmosfera di tranquillità, immensità ed avventura. Il lago ospita, oltre ad una moltitudine di pesci, una impressionante varietà di uccelli, mammiferi e rettili; intorno al lago sono state avvistate più di cento specie di uccelli. In particolare è possibile osservare: l'airone bianco, l'oca egiziana, il pellicano, l'airone, l'aquila e varie specie di falconi.

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Il paesaggio circostante il lago è molto vario, si passa da formazioni rocciose collinari ad immense distese di dune che formano spiagge degne delle migliori isole tropicali. Il lago Nasser è una destinazione in cui ogni pescatore ha a propria disposizione centinaia di chilometri quadrati di acqua.

I due pesci che predominano le acque del lago sono il persico del nilo ed il tigerfish, ma vi sono anche 18 diverse specie di pesci gatto tra cui i giganteschi vundu e bagrus che possono arrivare fino a 50 chilogrammi di peso; parecchie specie di tilapia ed altri variopinti ciclidi completano la fauna ittica del lago fino ad arrivare ad un totale di 32 specie presenti.

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Il persico del Nilo è uno dei pesci più grossi d'acqua dolce, infatti può raggiungere i 250 chilogrammi di peso ma il record per il lago Nasser è solo, si fa per dire, di 178 chilogrammi. E' un combattente molto tenace e la sua difesa, una volta allamato, è caratterizzata da lunghe fughe verso il fondo e da spettacolari salti. Il tigerfish è, invece, un pesce di dimensioni più contenute, ma non per questo meno spettacolare e divertente da catturare con attrezzature da spinning leggero. Il peso massimo che può raggiungere è di circa 6,5 chilogrammi ma la taglia media si aggira intorno ai 2-3 chilogrammi.

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 L'inizio dell'avventura.

Arrivato finalmente in hotel, ad Assuan, io e gli altri pescatori incontriamo Tim Baily, proprietario della African Angler, organizzatore della fantastica avventura che stiamo apprestando a vivere. Cioè  effettuare un safari di pesca navigando per una settimana sulle incontaminate e vergini acque del lago Nasser. Tim, dopo averci dato una serie di informazioni riguardanti la pesca nelle precedenti settimane e soddisfatto ogni nostra curiosità, ci augura la buona notte in quanto ci aspetterà una giornata veramente lunga. L' indomani mattina dopo una levataccia alle 3 in punto veniamo divisi in due gruppi e trasportati in due punti diversi del lago, in modo da esplorare due zone differenti.

Insieme a Mark e Roy dall'Inghilterra, Jarid e Guy dal Sud Africa e dal simpaticissimo belga Bob, accompagnati da William, il nostro capo guida, iniziamo la nostra avventura da Garf Hussein a circa metà lago che si concluderà sei giorni dopo nei pressi della diga di Assuan. Partiamo alla volta del primo campo base prefissato con quattro barche, di cui tre impiegate per la pesca e una destinata esclusivamente come trasporto viveri e tutto quant'altro può servire per passare sei giorni lontani dalla civiltà. A questo punto ogni barca, composta da due pescatori e due guide è indipendente dalle altre e i pescatori stessi possono decidere se trainare oppure fermarsi sulle varie isole per fare spinning. L' unico vincolo è tornare al campo base, che varia posto di giorno in giorno, per pranzare, cenare e dormire.

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Il primo giorno inizia veramente bene. Dopo circa un'oretta di navigazione raggiungiamo un piccolo isolotto sul quale Mark ed io scendiamo e iniziamo al lanciare i nostri minnows dalle rive rocciose. Al mio secondo lancio ho l'impressione di aver agganciato il fondo, ma neanche il tempo di pensare all'imprecazione da dire per una situazione del genere, che la canna mi viene quasi strappata dalle mani ed il mulinello inizia a concedere filo in modo impressionante. Non era il fondo ma un bellissimo persico del Nilo di 5 chilogrammi che dopo dieci minuti di salti e potenti fughe si arrende per essere poi rilasciato immediatamente. Preso dall'euforia riprendo a lanciare tra le onde sollevate da un fastidioso vento che ci accompagnerà per tutta la giornata. Mark ed io continuiamo a pescare per quasi tutta la mattina catturando una decina di questi splendidi pesci di peso variante tra i 2 e i 4 chilogrammi. Ripartiti alla volta del campo base le nostre guide nubiane Nagrashi e Karim ci propongono di fermarci per una mezz’oretta nel loro hot-spot preferito. La proposta accettata con entusiasmo, ci regalerà la cattura di sei persici del Nilo di buone dimensioni, il cui esemplare più grande fermerà l'ago della bilancia sui 12 chilogrammi. Non male per la prima mezza giornata di pesca. Arrivati al campo base ci rifocilliamo gustando un delizioso e sostanzioso pranzo degno dei migliori ristoranti egiziani e dopo esserci riposati e e dopo aver confrontato le nostre esperienze decidiamo di recarci tutti noi pescatori, con le relative guide, all' hot-spot visitato da Mark e me. Passiamo tutto il pomeriggio facendo spinning tra una roccia e l'altra, aiutandoci vicendevolmente a slamare e rilasciare persici del Nilo che abboccavano con una frequenza abbastanza costante. Il più grosso della giornata spetterà a Mark con un esemplare stimato intorno ai 15 chilogrammi.

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Abbiamo passato i restanti giorni alternando la traina con lo spinning con alterne fortune, arrivando comunque a sera soddisfatti e contenti della giornata passata anche se stanchi e stremati. Dopo cena ognuno risaliva sulla propria barca e si infilava nel sacco a pelo; si aveva appena la forza di chiudere la lampo che le palpebre si abbassavano e Morfeo, il dio del sonno, prendeva il sopravvento.

Nessun pescatore ha mai dedicato molto tempo ad una pesca specifica per il tigerfish in quanto tutti volevano cimentarsi contro le spettacolari e potenti fughe dei persici del Nilo, ma alcune volte, quando branchi di tigerfish si avvicinavano a riva, accadeva di allamare decine di questi pesci. Nella maggior parte delle volte questi pesci si liberavano compiendo una serie impressionante di salti. I tigerfish catturati avevano in peso medio oscillante tra 1 e 2 chilogrammi, ma sono stati catturati anche due esemplari rispettivamente di 3 e 4,5 chilogrammi. 

L'attrezzatura. L'attrezzatura per la pesca da riva deve essere molto resistente, consiglio una canna da spinning pesante capace di lanciare da 30 a 60 grammi. E’ altrettanto funzionale una canna da carp fishing con una potenza che va dalle 2 libbre e mezza a 3 libbre. Alla canna va abbinato un mulinello altrettanto robusto contenente almeno 250 metri dello 0,40. Chi volesse cimentarsi con attrezzature leggere per la cattura di piccoli persici del Nilo e tigerfish potrà tranquillamente usare una comune canna da spinning con potenza tra i 10 e i 15 grammi abbinata ad un mulinello che contenga 200 metri dello 0,20 o 0,22. Le esche rivelatesi migliori e forse insuperabili quanto a percentuale di catture sono stati i Rapala da mare countdown CD9 e CD11 rispettivamente da 9 e 11 centimetri nelle colorazioni: nero/argento/arancio (SCG), verde/giallo/nero (GM), e nelle nuove colorazioni marrone/nero (OS) e verde/nero (GS). Questi artificiali devono essere collegati con una girella moschettone di almeno 100 libbre ad un terminale lungo due metri dello 0,80, pena la perdita di numerosi pesci per lo sfregamento della lenza sulle rocce. Le esche migliori per i tigerfish sono costituite da piccoli minnows da 5 e 7 centimetri tipo: Rapala, Brutto Anatroccolo, Yozuri oppure da cucchiaini argentati rotanti od ondulanti. Un'esca che si è rivelata altrettanto funzionale è stato il minnows della Rapala, armato con amo singolo, nelle misure da 6 e 7 centimetri e nelle colorazioni argento (CH) e verde/oro (GS).

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Per quanto riguarda una bilanciata attrezzatura da traina è necessario portarsi una canna da traina con una potenza di 30 libbre, possibilmente di tipo stand-up, associata con un mulinello a tamburo rotante di pari libbraggio caricato con 300 metri dello 0,50-0,60. E' bene usare terminali molto lunghi per questo tipo di pesca in quando i persici del Nilo più grandi tendono a combattere sul fondo e spesso cercano riparo tra le rocce e gli anfratti. Sarà quindi necessario fare una doppia lenza di due metri e collegarla con un terminale di 2,5 metri del 120 tramite una girella moschettone da 165 libbre. Per la traina i minnows che hanno fatto veramente la differenza sono stati i Depth Raiders della Buchertail sia del tipo normale che snodato, capaci di navigare fino a sei metri di profondità. Le colorazioni da noi utilizzate sono state: l'argento/nero, l'arancione/nero e il giallo/verde. Questi artificiali inoltre possiedono una azione di nuoto veramente notevole ed anche a basse velocità si muovono in modo ottimale. Purtroppo questo tipo di esca made in U.S.A è praticamente impossibile da trovare in Italia, ma potrà essere noleggiato in loco dalla African Angler per una modica cifra.

Gli amanti della pesca a mosca avranno bisogno di una canna molto potente con una lunghezza di 12'-14 piedi e mezzo ed un mulinello contenente una coda affondante del tipo 11 o 12 collegata ad almeno 200 metri di backing da 40 libbre. Come esche possono essere utilizzati streamers creati per la pesca dei tarpon o degli snook. Gli streamers dovranno essere preceduti da un terminale lungo tra i 9 e i 12 piedi da 30 o 50 libbre. Per i tigerfish, può andare bene una attrezzatura da mosca con coda affondante utilizzata per le trote; l'unico accorgimento da osservare è l'utilizzo del terminalino in acciaio prima dello streamer. Questo è necessario in quanto il tigerfish ha una potente dentatura capace di recidere terminali di nylon di buon diametro. In questo caso le esche devono essere di dimensioni un po' più contenute; andranno bene grossi streamers da trota o normali streamers per la pesca al salmone.

Chi volesse tentare di notte la pesca dei pesci gatto giganti, potrà utilizzare l'attrezzatura da spinning pesante collegando la lenza madre con un piombo da 40 o 50 grammi, un terminale di due metri dello 0,80 e un robusto amo della misura 3/0 o 4/0. Come esca si potranno utilizzare piccoli tigerfish o tilapia morti. Personalmente ho provato questo tipo di pesca per tre notti ma senza risultato; soltanto una notte, verso le 11, ho avuto una partenza, ma il tempo di uscire dal sacco a pelo ed arrivare alla canna, che il sospettoso pesce gatto aveva già sputato l'esca.

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Le cifre. Gli amanti delle cifre vorranno sapere quanti pesci è possibile pescare durante un safari sul lago Nasser. Bene, é molto difficile da dire in quanto la pesca può variare molto in base al periodo dell'anno e dai luoghi in cui vengono stabiliti i campi base. Ad ogni modo, stando a quanto mi dicevano le guide, la cattura di una decina di esemplari a testa al giorno è un buon risultato. Personalmente, in cinque giorni e mezzo, sono riuscito a catturare 47 persici del Nilo e 3 tigerfish; il mio più grosso persico del Nilo è stato di 41,5 chilogrammi pescato a traina l'ultimo giorno proprio dieci minuti prima di terminare il safari. Il pesce in assoluto più grosso della settimana é stato un persico del Nilo di 43 chilogrammi catturato a traina dal fortunatissimo angler sudafricano Jarid il quale è riuscito, pescando a spinning con lenza dello 0,40, anche ad averla vinta, dopo 35 minuti di combattimento, contro un esemplare di 42 chilogrammi.

Considero questo tipo di safari entusiasmante ed avvincente, ovviamente ci vuole un certo spirito di adattamento in quanto non si può pretendere un comodo letto o la possibilità di farsi ogni sera la doccia. Personalmente ritengo positiva la mia esperienza e sicuramente il prossimo marzo ci ritornerò, magari per due settimane.

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Chi è il "persico del Nilo". Il persico del Nilo appartiene alla famiglia dei centropomidi ed è un pesce endemico del continente africano e può essere trovato sia nei fiumi che nei laghi. La sua presenza è accertata sia nel Nilo blu che nel Nilo bianco, nel lago Nasser, nel fiume Benue, nei laghi Rudolph, Alberto, Tanganyka, Chamo, Fayoum, Vittoria e Menzaleh. Nel lago Vittoria, al confine tra Kenya, Tanzania e Uganda, è stato introdotto nel 1950 e nel giro di pochi decenni ha pressochè colonizzato l’intera superficie del lago (69.485 kmq.) diventando la specie dominante e decimando le 200 specie di ciclidi che popolavano il lago. I persici del Nilo più grandi sono stati catturati proprio in questo lago grazie all’enorme quantità di cibo a disposizione per questo insaziabile predatore. Il persico del Nilo a circa un anno di età misura circa 20 centimetri ed il suo colore è argento, invece l’ esemplare adulto tende a scurirsi ed ad assumere un colore verdognolo sul dorso e argento sul ventre. Esso cresce all’incirca 25 centimetri all’anno per i primi 2 o 3 anni e poi tende ad aumentare sempre più lentamente. Un esemplare di circa un metro dovrebbe avere all’incirca 7 od 8 anni. Il persico del nilo può raggiungere i 2 metri di lunghezza ed arrivare a 250 chilogrammi di peso; ufficialmente nel lago Nasser, con canna e mulinello, è stato pescato un esemplare di 118 chilogrammi. Invece pescatori professionisti del lago Vittoria hanno pescato esemplari fino a 226 chilogrammi.

Maggiori informazioni. L'Egitto con una superficie di 1.001.449 chilometri quadrati (circa 3 volte l'Italia) occupa l'estremità nord orientale dell'Africa e si affaccia sul Mediterraneo e sul Mar Rosso. Il territorio è in gran parte desertico, per questo la popolazione è raccolta lungo la valle e il delta del fiume Nilo.

Differenza oraria: + 1 ora rispetto all'Italia.

Clima: Buono durante tutto l'anno, con notevoli differenze tra il Cairo e il sud del paese. In gennaio, il mese più freddo, le temperature medie minime e massime sono di 9°-19° gradi al Cairo, 8° - 24° gradi ad Assuan; in luglio e agosto rispettivamente 22°-35° gradi e 24°-41° gradi.

Lingua: La lingua ufficiale è l'arabo ma è parlato correntemente l'inglese.

Moneta: Lira egizia. Una lira egizia equivale a circa 470 lire italiane.

Documenti: E' necessario il passaporto valido almeno 6 mesi oltre la data del viaggio ed occorre anche il visto rilasciato dall'ambasciata o dal consolato.

Vaccinazioni: Nessuna vaccinazione è obbligatoria, ma è consigliabile quella contro l'epatite A.

Periodi di pesca: I migliori periodi vanno da settembre a novembre e da marzo a giugno. L’African Angler ha organizzato spedizioni in dicembre e gennaio anche con buoni risultati, ma vi è l'inconveniente della temperatura molto bassa che si registra durante la notte (5°-8°gradi) ed il dormire all'aperto per una settimana a quelle condizioni non è proprio il massimo.

Per ulteriori informazioni:

Vernocchi Carlo: vcarlo@mail1.tread.net

 


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