Stromboli e Ustica: un sogno per due

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Stromboli e Ustica vere proprie riserve naturali.
Stromboli, come non molti sanno, e l'unico vulcano in Europa ed è uno dei pochissimi tutto il mondo ancora in attività eruttiva persistente.  Distante circa 50 chilometri da Capo Vaticano, paese della costa calabrese,  la batimetrica prospiciente la  costa di fronte al vulcano si immerge fino a meno duemila metri sotto livello del mare. Pare che biologicamente l'isola sia nata tra 1000 e 4.000 anni fa, quando si formò il vulcano di Vancori e successivamente l'altro vulcano, la Cima. Nella stessa epoca pare ci sia stata un'eruzione laterale, che ha dato vita a Strombolicchio, una specie di castello ad un miglio dalla costa nord-est dell'isola costituito da lava che si è andata solidificandosi negli anni. Per quanto riguarda la pesca, i fondali di Stromboli sono l'ideale per la traina: gli sbalzi batimetrici sono abitati da grossi predatori, quali dentici, ricciole e cernie. 
cartaustica.JPG (76150 byte) la cartina di Ustica

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L'acqua e pulitissima, come quella di tutte le isole del gruppo dell' Eolie. Si giungere nella località Scari con il traghetto o l' aliscafo  e dopo aver percorso pochi metri del centro abitato c'è la possibilità di scendere verso il mare o di salire verso il vulcano. All' altezza di Malpasso  e Malpassedu,  si presenta una lunga spiaggia, tra Punta Lena e San Vincenzo. A pochi metri dalla costa il mare è già profondissimo, e la pesca dalla riva, al lancio, diventa praticamente una pesca a bolentino di profondità; il fondale è misto di roccia e sabbia. Continuando verso ovest, si giunge allo Scalo di Piscità ove  la costa in questa zona e rocciosa e bassa con uno accumulo di sedimenti sabbiosi di natura vulcanica. Qui si può praticare la pesca dalla spiaggia o anche la pesca a fondo ove sono presenti labridi, serranidi,  o ancora saraghi ed occhiate. La notte, invece, è possibile pescare i calamari, mentre sicuramente le sorprese maggiori si possono avere pescando a rock-fishing notturno, quando murene,  gronghi e cernie escono dalle loro tane per trovare il cibo. 
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Molto positiva la zona di Punta Frontone e Punta  Labronzo, in corrispondenza della Sciara del Fuoco nell'estremità sud-occidentale dell'isola: in questa zona la costa pur rimanendo molto rocciosa presenta alcune zone accessibili. Le tecniche di pesca sono sempre le stesse, ma al contrario delle spiagge precedenti è possibile catturare grossi saraghi e dentici di taglia, nonché le solite cernie ed gronghi. Naturalmente chi ha l'imbarcazione risulta molto avvantaggiato in quanto per via dei fondali molto profondi può praticare il bolentino di alto fondale con grosse soddisfazioni. Qui troviamo l' ambiente ideale per occhioni, lacerti di fondale, cernie di fondale, scorfani rossi, spatole enormi. Naturalmente qui dovremo farci "aiutare" da un buon salpabolentino elettrico  ed un ecoscandaglio che ci consentirà di individuare le cadute più interessanti e soprattutto di mantenere la posizione di pesca utilizzando se necessario i remi o il motore. Per via dei profondi fondali,  infatti,  è difficile l'ancoraggio. 
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Per quanto riguarda le esche, le  più valide sono costituite da gamberi rossi locali o dal totano fresco (anche se molto difficile trovarlo), o anche le seppioline o il gambero di paranza. I trainisti trovano in questa zona la situazione morfologica migliore, potendo praticare sia la piccola che la media traina e poco distante dalla  costa anche la traina d'altura. Vicino costa, con piccoli artificiali o piumette, è possibile insidiare occhiate,  aguglie, palamite e lucci di mare, mentre invece a  fondo con il downrigger è possibile insidiare dentici, cernie nonché ricciole,  che durante periodo estivo raggiungono gli  oltre 50 chili. 
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Esiste inoltre un triangolo compreso tra Piscità, Punta Lena e l'isolotto di Strombolicchio che è una zona idonea per la traina di fondo dato che i i fondali sono intorno ai 30 metri e con alcune secche che salgono sino a 20 e 15 metri dal livello del mare. Aguglie e castagnole sono esche facilmente reperibili. Anche gli artificiali, quali i rapala, hanno successo nella traina media e nelle misure da 11 a 15 centimetri. Allontanandoci due miglia dalla costa è possibile trainare anche a lampughe, spada e aguglie imperiali, sebbene questi rostrati e siano abbastanza diffidenti. 
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Ustica è un'isola caratterizzata da un clima estremamente favorevole con inverni miti ed estati calde con dei fondali unici nel Mediterraneo. L'isola è di natura anch' essa vulcanica e nasconde fondali stupendi ma intoccabili (parco naturale) e comunque rimane una ampia zona di mare  a disposizione dei pescatori sportivi. Caratteristica della zona e la varietà è  la varietà dei colori che passano dal nero delle pietre laviche al verde dei vigneti esaltati dall' azzurro intenso del mare. Come si diceva prima la pesca a Ustica è legata al parco naturale che si estende dalla parte opposta rispetto al porticciolo di attracco di motonavi ed aliscafi. Esiste una zona rossa dove è impossibile effettuare qualsiasi tipo di pesca e di immersione. Questa zone segnalata da boe luminose in linea con quelle di terra ed è  vietato anche il transito. È consentito  invece l' apnea,  ma solo per immersioni e per ammirare le miriadi di pesci presenti nella zona. Intorno alla zona rossa è presente un altra zona del parco che si chiama zona verde che ricopre circa 50% delle costa dell'isola. 
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In questa zona è possibile il transito con imbarcazioni,  fare il bagno ma è vietata la pesca fuori e sott'acqua. Subito fuori dalla zona verde è possibile praticare qualsiasi tipo di pesca.  La presenza di pesci di fondo è costante: perchie, saraghi fasciati, scorfani rossi sono le prede principali da insidiare. Per la pesca dalla barca naturalmente sono avvantaggiate le piccole imbarcazioni, che meglio possono spostarsi ed ancorarsi sopra le cigliate. La canna ideale per la pesca fondo è rappresentata da un modello di lunghezza media di circa 3,50 mt. ed  un'azione di punta; il mulinello dovrà essere di medie dimensioni ed imbobinato con un filo 0,35 mm.  Sotto i 35 metri ci sono forti correnti per cui è impossibile usare monofilo di diametro più grosso di quello indicato. I finali dai 20 ai  30 centimetri. Il terminale sarà costruito con uno filo dello 0,30. Se invece peschiamo a mezzo fondo dovremo usare diametri di monofilo  inferiori, e mantenendoci su una misura dello 0,20.  Molto importante la piombatura. Il fondale accidentato ci porterà perdere una infinità di finali e di piombi. Ecco quindi la necessità di pescare con piombi a perdere.  Due sono i sistemi validi per montare il piombo a perdere. Il primo e quello di legare al piombo una girella con moschettone, con un monofilo molto sottile.  In caso di incaglio il monofilo dello 0,10, rompendosi,  consentirà di perdere solo il piombo e non tutto il  finale. Il secondo sistema sicuramente più pratico consiste nel procurarsi dei pezzi di acciaio armonico di diametro uguale al foro del piombo in nostro possesso. Legalo l'acciaio alla girella, passeremo il capo dentro il foro ed una volta uscita dalla parte bassa del piombo, lo gireremo verso l'alto.  Anche in questo caso sarà sufficiente una minima forza per recuperare il terminale con il pezzo di acciaio già pronto e da reinserire in un altro piombo.  Per l'esca non ci perderemo in inutili descrizioni: quella classica va bene e consiste in seppia,  gamberi o sardine. Nell'isola è molto difficile reperire le esca per cui à necessario approvvigionarsi prima di arrivare. In definitiva Stromboli e Ustica si prestano bene a qualsiasi tipo di tecnica di pesca. La pesca a traina, specialmente, porta ad ottimi risultati specialmente con le ricciole, mentre da terra sia a surfcasting che a bolentino e possibile insidiare labridi, dentici, scorfani ed occhiate. In definitiva un vero paradiso per pescatori sportivi. 
Massimo Rotondaro
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